CrAk Guerrilla! Le IPA si bevono giovani (e dalla lattina)
Chiacchierando con Marco (publican di Etimuè ad Acireale) e Francesco ( organizzatore del BeerCatania) è saltato fuori l’argomento del giorno: il bugiardino applicato sulle lattine di CrAk Guerrilla.
Una birra può avere le avvertenze per la somministrazione e le modalità d’uso, come i medicinali? All’inizio sembrava una trovata ironica, una genialata di qualche creativo del marketing del birrificio di Campodarsego. Leggendo meglio, però, viene il dubbio che i ragazzi di CrAk prendano molto sul serio i concetti scritti sulla lattina. Se le cose stanno così – e non ci sono motivi per dubitarne – leggiamo meglio e parliamone.
Le birre molto luppolate devono seguire la catena del freddo
Potrebbe anche starci, è vero che il caldo accelera i processi degenerativi e bere birre prodotte da lungo tempo finisce per affievolirne la freschezza organolettica. Nella Guerrilla vengono usati Simcoe (resina di pino e agrumi), Mosaic (pino fresco, mango, mirtillo e agrumi) e Galaxy (agrumi, pesca, passion fruit e frutta a polpa gialla). Mano a mano che ci si allontana dalla Best Before Date si dovrebbero percepire meno intense queste caratteristiche: il pino un po’ più secco, i fiori un po’ appassiti e la frutta un po’ marcia. L’obiezione però nasce spontanea: lo stile IPA non era quello dei velieri che portano birra da Londra alle Indie? Come si ripete spesso nei corsi di avvicinamento alle birre artigianali, lo stile IPA viene fuori proprio per i problemi di conservazione della birra durante i lunghi viaggi per mare. Possibile che il luppolo da formidabile conservante sia diventato l’anello debole?
La catena del freddo
Sempre sul bugiardino, CrAk consiglia di acquistare birre molto luppolate solo se sono conservate in frigo e hanno mantenuto la catena del freddo lungo la filiera distributiva. I manuali HACCP non contemplano la birra artigianale tra gli alimenti che possono sviluppare rischi e necessitano di trasporto refrigerato. Per analogia diciamo che la temperatura di trasporto potrebbero essere i +4°C previsti per latte, yogurt ecc.
Meglio bere dalla lattina
E’ questo il suggerimento più sorprendente: bevi dalla lattina. CrAk Guerrilla viene confezionata in isobarico, quindi senza contatto con l’aria e “dosando” la CO2 interna. Bere dalla lattina, quindi, significa bere la Guerrilla come il mastro birraio ha previsto che sia bevuta. Tracannare dalla bottiglia/lattina però significa andare contro un’interpretazione più ampia della degustazione. Quando bevo voglio sentire il sibilo dell’anidride carbonica che sfugge dal tappo o dalla latta. Il colore della birra, la velatura, il cappello di schiuma: sono tutti elementi importanti su cui si basano anni e anni di critica birraria. L’aspetto più inquietante, però, riguarda l’analisi olfattiva: mi fai un pistolotto sulla freschezza dei luppoli, sulla rispetto della catena del freddo e non mi permetti di apprezzare al meglio gli accenti resinosi di pino del Simcoe o le sfumature al mirtillo del Mosaic?
Anzi meglio non usare il bicchiere. Potrebbe essere sporco o la birra servita male. Si consiglia di “annusare la birra dal piccolo foro e contemporaneamente premere delicatamente”.
A chiusura delle istruzioni viene riportata l’email dell’ufficio reclami, per segnalare situazioni fuori dai canoni indicati per la CrAk Guerrilla.
Il mondo alla rovescia sembrerebbe, il birraio che insegna a vivere al bier sommelier o al publican.
Eppure la CrAk philosophy, rivoluzionaria e dirompente, ha i suoi seguaci. Il mondo dei beer geeks, con forte connotazione social e presenza massiccia nelle grandi città, accetta e fa sua questa visione. Birre come CrAk Guerrilla o CrAk Neipa sono tra le più richieste e cariche di hype per gli appassionati. Il birrificio padovano è considerato come quello più d’avanguardia e vicino a modelli inglesi e americani, nulla di strano se cerchi di affermare il suo ruolo anche con posizioni molto controcorrente.
Chissà che alla fine non abbiano ragione ….
Cheers!
Puoi trovare le lattine CrAk in vendita anche sul nostro sito e-commerce
Hello world!
Apre oggi ufficialmente il blog di Hiapo.
Si parlerà di birre ovviamente, ma non solo: questo spazio verrà utilizzato per far conoscere meglio la nostra attività commerciale all’ingrosso, presentandoci degnamente ai nostri nuovi e vecchi clienti con un’autointervista.
Ah, quindi un altro sito di chiacchiere?
In parte, il tentativo è quello di presentare i nostri prodotti e parlare di argomenti non sempre all’ordine del giorno altrove: magari da punto di vista leggermente più originale e sicuramente meno allineato.
Chi è Hiapo?
E’ una società che si occupa di commercializzare birre artigianali e di qualità in Sicilia e nel sud Italia.
Perchè artigianali e di qualità, non sono la stessa cosa?
No.
La definizione di birra artigianale è stabilita nella Legge 154/2016 che recita: “Si definisce birra artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione. Ai fini del presente comma si intende per piccolo birrificio indipendente un birrificio che sia legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operi sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà immateriale altrui e la cui produzione annua non superi 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi.”
La birra di qualità, per come la intendiamo noi, è prodotta con gli stessi criteri della birra artigianale, ma può non rispettare i vincoli relativi a indipendenza da altri birrifici. Casi di scuola in Italia sono: Birra del Borgo, Birrificio del Ducato, Hibu, Birradamare, Olmaia e (forse) anche Toccalmatto.
Per sintetizzare: la legge stabilisce se una birra può definirsi artigianale o no, noi definiamo se una birra è di qualità o no. Ne trascende che non tutte le birre di qualità sono artigianali e non tutte le birre artigianali sono di qualità.
Dove si possono trovare le birre che vedo qui?
Se hai un locale e vuoi trattare le nostre birre contattaci con le modalità riportate in coda. Sarai inserito nella mailing list per ricevere i nostri listini e le disponibilità settimanali.
Se sei interessato all’acquisto diretto, vai su http://www.topbeer.it : il nostro e-commerce con una scelta più ampia rispetto ai locali e prezzi ugualmente aggressivi.
Posso intervenire negli articoli del blog?
Certamente, puoi dire la tua su qualsiasi argomento di tuo interesse
Per ogni ulteriore informazione contattaci tramite il sito.
Buona lettura