Come degustare una birra (1/6)
I 6 passaggi per degustare al meglio una birra artigianale in bottiglia e rendere unica questa esperienza.
Conservazione della bottiglia
Hai trovato la birra che cercavi nel beer shop di fiducia o sul sito che vende birre artigianali online?
Prima di tutto assicurati che le bottiglie di birra siano conservate nel miglior modo possibile e cioè:
– non esposte direttamente alla luce solare
– in ambienti neutri, puliti e asciutti
– a temperatura controllata
Il sole fa male alle birre non pastorizzate, innescando processi biochimici, soprattutto in caso di birre particolarmente luppolate. La polvere e lo sporco sono fonte di infezioni che possono trasmettersi alla birra. Gli sbalzi termici possono far ripartire l’attività dei lieviti contenuti nelle birre artigianali, causando vari problemi. Il sintomo più comune è il cosiddetto gushing, cioè la sovrasaturazione della birra con abbondante fuoriuscita dalla bottiglia al momento dell’apertura.
Orizzontale o verticale?
Uno dei quesiti più frequenti che ci vengono posti riguarda l’orientamento delle bottiglie sullo scaffale e in frigo. Le bottiglie vanno messe in orizzontale o verticale? Di regola le bottiglie con tappo a corona (quello metallico) vanno posizionate in verticale, per evitare potenziali problemi al tappo stesso. Le bottiglie con tappo a fungo (quelli con la gabbietta metallica tipo champagne) andrebbero posizionate in orizzontale, con il collo leggermente sollevato verso l’alto. In questo modo il tappo di sughero evita di seccarsi e restringersi, lasciando passare aria. C’è da dire che il sughero è spesso sostituito da tappi siliconici che non hanno questo inconveniente e in alcuni casi (Es. lambic) il produttore usa tappi di sughero chiusi con un secondo tappo a corona.
Scadenza di una birra
Altra domanda classica: le birre invecchiano?
E’ più corretto dire che le birre si evolvono ed ovviamente parliamo solo di birre artigianali. L’evoluzione di una birra è prevista dalla data che il birrificio stampa in etichetta (per legge) e indica la best before date. In generale le basse fermentazione e le birre con largo uso di luppolo in aroma (Session IPA, IPA DDH, NEIPA ecc.) hanno un decadimento più veloce con il passare del tempo. Birre a fermentazione spontanea e birre molto alcoliche hanno un’evoluzione che le rende più interessanti durante il periodo indicato. Spesso possono dare emozioni (positive) anche oltre il periodo utile indicato in etichetta.
Scelta del bicchiere
Ogni birra ha il suo bicchiere, in grado di esaltarne al meglio le caratteristiche. Una birra artigianale va servita nel bicchiere più adatto al suo stile. Il bicchiere deve essere inoltre adeguatamente pulito e bagnato con acqua fresca prima dell’uso.
Riguardo la pulizia del bicchiere puoi dare un’occhiata al nostro precedente articolo sul blog di Topbeer.
Anche se non hai a disposizione un’attrezzatura professionale, come lo Spulboy, puoi eliminare residui di calcare e spot di grasso dal bicchiere pulendo con spugna imbevuta di aceto bianco e lavando con acqua calda. Ovviamente il bicchiere deve sempre essere sciacquato internamente con acqua fredda prima dell’uso.
Un bicchiere non perfettamente pulito non permetterà di apprezzare colore e trasparenza della birra. Impedirà alla schiuma di formarsi correttamente. Interferirà con gli aromi propri della birra e, inevitabilmente, tenderà a cambiarne il sapore. Sempre in peggio.
Per la scelta del bicchiere ti rimando alla figura qui sotto. In sintesi puoi regolarti in questo modo:
Più la birra è leggera, più il bicchiere adatto tenderà a stringersi ed allungarsi. Più la birra è forte e corposa, più il bicchiere adatto sarà aperto e basso.
Birrificio da provare: uscirne vivi a volte è un miracolo.
Test nuovo birrificio. Il messaggio Whatsapp è chiaro, appuntamento di sera con un cartone di bottiglie da provare. Qualcosa non quadrava, avevo la sensazione che il mittente del messaggio volesse solo condividere con gli amici il dispiacere (o il compiacimento) di qualche intruglio destinato al lavandino. In questi casi scatta dentro un meccanismo psicologico che ti porta ad accettare la sfida, per dimostrare chi ha lo stomaco più allenato e il naso in grado di riconoscere i vari difetti.
Detto, fatto.
Arrivo puntuale al pub di riferimento e chiedo subito un lambic defatigante, per tarare le papille e prepararmi al peggio.
Partiamo con due gose del nuovo birrificio, una in versione base e una alla frutta. Sulla prima inziamo male. Avvertito (da chi ha portato le birre) del possibile gushing, apro con circospezione il tappo a corona e al primo sibilo vedo chiaramente una colonna di schiuma che sta per diventare geyser. Blocco col pollice il tappo non ancora aperto e passo la bottiglia a chi di dovere oltre il bancone. Dopo aver fatto sfiatare la gose, tentiamo un assaggio in ogni caso. Colore indefinito, al naso burro. Burro rancido. Proviamo un minimo assaggio, ma l’organismo si ribella. La seconda gose, versione albicocca, dura il tempo della sniffata al bicchiere, prima di finire anch’essa nel lavandino.
Il birrificio che ha spedito la campionatura è abbastanza giovane e, a giudicare dagli stili proposti, abbastanza modaiolo. Mettiamo le bottiglie in sequenza sul bancone, in ordine di apertura: dalla più leggera a quella che ci si aspetta più intensa.
Terza e quarta birra, passiamo a due saison alla frutta: anche stavolta frutta nella birra. Decisamente lattiche; forse involontariamente, non è dato saperlo. Una delle due erutta schiuma dalla bottiglia lungo la mano del pubblicano, che si lascia andare a qualche imprecazione. L’altra viene sbicchierata non senza difficolta, saturando con una schiuma assurda i bicchieri. Il tempo di asfaltarsi il palato e solito finale nel sifone del lavandino, destinazione fognatura.
Le ultime due birre illudono di essere leggermente meglio, ma nulla da fare. IPA e Double IPA hanno una discreta potenza e ricchezza, a livello olfattivo, ma in bocca sono molto/troppo frizzanti e acide. Raramente ho bevuto una sequenza disastrosa come le bottiglie di stasera, veramente brutte più che cattive.
Da una serata così, se non si hanno conseguenze intestinali, è solo grazie all’esperienza che ti porta ad annusare con attenzione e a riconoscere i segnali di pericolo. Le birre sono talmente piene di difetti che sembra impossibile credere a un birrificio così scadente, che manda in giro bottiglie scadenti in maniera così superficiale. Non è possibile. Forse hanno sofferto i quaranta e passa gradi di temperatura per alcuni giorni, lasciate in auto al sole di Agosto.
Ho cercato conferme sui Ratebeer e Untappd. trovando giudizi anche lusinghieri da parte di raters noti ed affidabili. Sul primo sito la media delle valutazioni è 3 su 5. Su Untappd il birrificio è addirittura più alto, quasi 4 su 5. A questo punto cosa dire? Giudizio sospeso e beneficio dell’inventario per il birrificio xxXXXxXXXx: urge un secondo round.
Stavolta chiedo io i campioni però.
** A chiusura dell’esperienza il publican ha tirato fuori dal frigo la sua birra da testare, un’IPA siciliana abbastanza quotata …. giudizio sospeso. Ultima birra da provare, una bottiglia che avevo portato io: Fumusa, rauch di Compagnia del Fermento, microbirrificio agguerrito della provincia di Catania. Bella prova di tecnica birraria a migliaia di km da Bamberga. Tutto è bene quel che finisce bene.